Silga, tra le prime in Europa ad investire nella depurazione biologica
L’impianto biologico di trattamento delle acque reflue industriali si è reso necessario per l’abbattimento degli azotati. Il già esistente impianto di depurazione chimico-fisico è indispensabile per l’abbattimento dei metalli pesanti e dei tossici (come i cianuri), ma non era in grado di farci rientrare nei parametri legislativi dei composti azotati, quali azoto ammoniacale (il cui limite è 30ppm), azoto nitrico (limite 30ppm) e azoto nitroso (limite 0,6ppm). Gli impianti biologici sono da sempre utilizzati per il trattamento dei reflui urbani, o delle industrie alimentari perchè hanno un elevato apporto di sostanze organiche, portata e carico inquinante piuttosto costanti, e sostanzialmente assenza di tossici. Queste condizioni sono importanti per la buona riuscita del processo di abbattimento di azoto e fosforo, parametri di controllo per le zone definite “sensibili”. Sono presupposti difficili da rispettare per un refluo industriale di trattamento dei metalli. Basterebbe infatti un eccesso di ipoclorito o solfuro di sodio (utilizzati rispettivamente per la neutralizzazione dei cianuri e precipitazione dei metalli) per annientare o comunque compromettere l’attività batterica alla base del processo. Senza contare le oscillazioni di pH, temperatura e portata a cui è predisposto per sua natura un refluo industriale galvanico. Silga spa ha comunque deciso di investire in questo ambizioso progetto innovativo e farsene capofila. I motivi ripagano lo sforzo economico e soprattutto tecnico: è stato aggiunto un trattamento post-denitro finale alla classica sequenza anaerobico-aerobico, melassa come fonte di carbonio costante e una moltitudine di controlli automatici per i parametri fisici e chimici (es. ossigeno disciolto, azotati, TOC, pH, potenziale redox, cloruri…). Il depuratore biologico ci consente di abbattere quasi totalmente l’azoto nitroso e nitrico e limitare notevolmente l’azoto ammoniacale che sono alla base dei tensioattivi e ad altri prodotti azotati essenziali per mantenere gli elevati standard tecnici ed estetici dei prodotti galvanizzati. Questo ci consente di utilizzarli “senza premura”, e di mantenere l’ampio ventaglio di finiture e soluzioni. Non è tutto: la qualità del refluo trattato a valle del depuratore biologico è così elevata che ci permette di riutilizzarla in buona parte nel processo, con notevole risparmio di acqua, considerando che il refluo ha una portata media giornaliera di 60 mc/h (portata massima di 120 mc/h). L’obiettivo è di aumentare sempre di più la percentuale di riciclo la quale attualmente si attesta intorno al 10%.
Note tecniche:
Vasca di equalizzazione: arrivo refluo dal chimico-fisico
Vasca denitro, ossidazione e post-denitro: tot. 1500 mc
Sedimentatore. Tot 2000 mc